Piano Editoriale

2022-2023

Il piano editoriale della rivista di architettura e paesaggio Ark individua per l’anno 2022-2023 un tema situato all’origine di molte delle delle azioni umane e del vivente: l’eros ossia la passione d’amore, il desiderio, la pulsione vitale e il principio che determina la volontà di unirsi all’Altro e talvolta – nella sua declinazione narcicistica – a sé stessi. Un tema che, nel circoscritto ambito cronologico indagato dalla rivista, delimitato tra l’esordio del ‘900 e la contemporaneità, ha visto mutare espressioni, linguaggi, estetiche con una rapidità crescente, direttamente proporzionale all’espandersi delle possibilità offerte dalla tecnica alle società umane e agli ambienti da essa trasformati.
L’eros e la tecnica sono le dimensioni della vita che individuano un primo contorno entro cui intraprendere questa ricerca. Non potrebbe essere altrimenti, essendo la nostra vita circondata dalla tecnica, in molte circostanze da essa determinata, inesprimibile senza affidarsi a un linguaggio tecnico.
Oscillando tra le opposte ‘temperature’ dell’esperienza emotiva, ora calde ora fredde, Ark cercherà le ragioni di una crescente erotizzazione della vita nell’età della tecnica, esplorando i legami tra un’esperienza della passione e del piacere assunte a dimensioni obbligatorie, accessibili e standardizzabili e i loro contraltari, fino alle forme di resistenza e di ribellione alla pervasività del desiderio quale motore economico, nel segno di una ricerca di verità che possano essere liberatorie.
Si indagheranno le trasformazioni dello spazio abitato, determinate dall’edonismo di un sé sempre più individualizzato e le istanze collettive estese a domini posti oltre la società e oltre l’umano, evidenziando i conflitti e le contraddizioni di questa relazione (collocando sullo sfondo di questa investigazione, in ordine, libri quali L’invenzione della natura selvaggia di Franco Brevini, Il sublime di Remo Bodei e Come pensano le foreste di Eduardo Khon).
Quali parole, quali centri di gravitazione scegliere, tra le infinite possibili, per definire questa unità tra le parti a cui, in un tempo così tumultuoso, è impensabile rinunciare? Saranno le dimensioni dell’Edonismo (Ark 44) e della Cura (Ark 45) da un lato e quelle del Sublime (Ark 46) e della Rivolta (Ark 47) dall’altro a delineare la ricerca che si andrà compiendo tra il 2022 e il 2023.
L’Edonismo rinvia agli ambiti di ricerca e di progetto che si interrogano sui significati del desiderio, dalle sue manifestazioni più innocenti a quelle violente, sublimate attraverso oggetti, atti performativi, capri espiatori, potlatch e sacrifici che “rimettano le cose a posto” (James Hillmann), o ancora la costruzione di luoghi dove custodire e godere ogni volta di una ricchezza materiale intesa come sorgente del piacere e della gelosia sociale. La Cura fa riferimento alla ricerca di una felicità dell’anima data dall’offrirsi all’altro da sé, nelle forme della dedizione, della conservazione e della salvaguardia della realtà proprie di Homo faber, produttore fedele e impegnato.
All’opposto, il Sublime rinvia tanto al caos e all’infinito, così come a una bellezza irraggiungibile che lascia fuori gli uomini, mentre la Rivolta rovescia nuovamente le cose, rigenerandole attraverso l’energia sovversiva della fantasia.