ARK 48

QUIETE

DICEMBRE 2023

Comitato Scientifico

Matteo Agnoletto, Gianenrico Bernasconi, Juan Calatrava, Andrea Canziani, Franco Farinelli, Silvia Loddo, Renata Meazza, Sara Protasoni, Massimiliano Savorra, Annalisa Viati Navone

Direttore

Davide Pagliarini

Comitato di Redazione

Francesca Acerboni, Michela Bassanelli, Giovanni Comoglio, Michela Facchinetti, Francesca Gotti, Jacopo Leveratto, Marco Mazzola, Valentina Merz, Lara Monacelli Bani, Maria Claudia Peretti, Elena Turetti

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Abstract

Il piano editoriale 2023-2024 della rivista Ark disegna una fitta trama di corrispondenze tra quattro temi, articolati attorno alla categoria della distanza e profondamente intrecciati tra loro, tanto da essere più o meno agilmente sovrapponibili e mai completamente separabili.
A definirli ed enunciarli sono altrettanti titoli: la Quiete (Ark 48, dicembre 2023) e la Lontananza (Ark 49, marzo 2024), la Tecnofilìa (Ark 50, giugno 2024) e la Tradizione (Ark 51, settembre 2024).
Dal “qui ed ora” dell’abitare quotidiano e della sua perturbante quiete domestica alla fascinazione per un altrove lontano, dall’intimità di una stanza o di un giardino all’incoglibile vastità del non ancora sperimentato, Ark percorrerà le distanze misurabili dello spazio costruito e quelle più indefinite della memoria e della psiche, quelle che ci separano da un ricordo profondo o da un luogo apparso in sogno.
Alla dimensione della Quiete, riconquistata o ricercata, sono riconducibili i fenomeni diffusamente percepiti nella contemporaneità quali il burn-out o la great resignation sfocianti nelle dimissioni volontarie e di massa dal lavoro, o ancora la rivalutazione delle autoproduzioni, il riemergere di comunità autopoietiche, esito di una fuga crescente da una produttività diventata astratta, incomprensibile e priva di riferimenti e alla cui abdicazione corrispondono riemersioni di esperienze portatrici di senso. Tra esse il lavoro stesso, che, lontano dallo scomparire per lasciare il campo alla robotica e all’intelligenza artificiale, torna ad essere misura di una compiutezza esistenziale e non solo una funzione. Se nel 49 d.C. fu Seneca, nel trattato filosofico De brevitate vitae, a riconoscere il valore prezioso del tempo avvertendoci circa i pericoli di un’esistenza inariditasi nella futilità delle apparenze, degli obblighi e dei ruoli strumentali, un sentiero possibile, esplorato da Ark, vede riavvicinarsi tecniche e usanze tradizionali, equilibri avvertiti come necessari ed esplorazioni di lontananze.

Sommario

Ai lettori / Quiete

Testo di Davide Pagliarini

 

Editoriale / Il dono della quiete

Testo di Riccardo Fanciullacci

 

Crossing / Tranquillidad nell’isola dei vulcani

Incontro con Pilar del Río e Silvia Anfilocchi
A cura di Maria Claudia Peretti

 

900 lombardo / Una biblioteca per nulla monumentale

Arrigo Arrighetti, Biblioteca Civica a Palazzo Sormani, Milano, 1947 – 1956
Testo di Francesca Zanotto

 

Enciclopedia del saper fare / Silenzi eloquenti alle falde della Presolana

Alberto Salvati, Ambrogio Tresoldi, residenza unifamiliare, Bratto della Presolana (Bergamo), 1965-67
Testo di Viviana Saitto

 

Contemporaneo lombardo / All’essenza delle cose. Exigua pars est vitae qua vivimus

Ortalli Verrier con Marco Ortalli, Guesthouse, Bellagio (Como), 2015 – 2018
Testo di Marco Mazzola
Fotografie di Federico Villa

 

Officina / Senza rumore di fondo

In conversazione con Bonacina 1889 e Studiocharlie
Testo di Valentina Merz e Lara Monacelli Bani

 

Incontri ravvicinati / Plastica dell’ascolto

Francesco Ginoulhiac e Teresa Arslan, Casa Bruno Cantamessa, Endine Gaiano (Bergamo), 1968-70
Testo di Giovanni Comoglio
Fotografie di Luca Bosco e Davide Pagliarini
Incontro con i testimoni a cura di Michela Facchinetti
Documenti d’archivio Studio Ginoulhiac e Archivio privato Cantamessa

 

Land / L’architettura della terza natura

Aldo Andreani, Casino di caccia La Rocchetta, Bosisio Parini (Lecco), 1920-23
Testo di Jacopo Leveratto
Fotografie di Valentina Marcarini

 

Fotografia / Alla finestra

Looking trough. Le Corbusier windows, 2022-2018
Testo di Elena Turetti
Fotografie di Takashi Homma

 

La città rimossa / La nave inquieta

L’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, Milano
Testo di Francesca Gotti
Fotografie di Giovanni Emilio Galanello

 

Wunderkammer

Silenzi eloquenti. Borges, Mies van der Rohe, Ozu, Rothko, Oteiza, Carlos Martí Arís
Un piccolo mondo, un mondo perfetto. Coltivare, raccontare e vivere un giardino, Marco Martella
Le Carmel de la Paix. José Luis Sert à Mazille, C. Brulé, T. Héritier, C. Lecœur
Nelle case. Milan interiors 1928-1978, Enrico Morteo, Simona Orsina Pierini
Morandi 1890 – 1964, Palazzo Reale di Milano
A cura di Michela Facchinetti