ARK 47
RIVOLTA
SETTEMBRE 2023
Comitato Scientifico
Matteo Agnoletto, Gianenrico Bernasconi, Juan Calatrava, Andrea Canziani, Franco Farinelli, Silvia Loddo, Renata Meazza, Sara Protasoni, Massimiliano Savorra, Annalisa Viati Navone
Direttore
Davide Pagliarini
Comitato di Redazione
Francesca Acerboni, Michela Bassanelli, Giovanni Comoglio, Michela Facchinetti, Francesca Gotti, Jacopo Leveratto, Marco Mazzola, Valentina Merz, Lara Monacelli Bani, Maria Claudia Peretti, Elena Turetti
AcquistaAbstract
L’Italia è un paese in rivolta che non ha mai fatto una rivoluzione.
Quella italiana è una rivolta individualistica, dove ciascuno è impegnato a presidiare la propria iniziativa, i propri confini, le proprie opportunità e responsabilità limitate. È evidentissimo se si osservano i luoghi, la cui crescita è determinata dall’avvicendarsi di volontà episodiche, di convergenze di programmi occasionali, che fanno del paesaggio italiano contemporaneo una realtà sospesa in uno stato di incompiutezza permanente.
A un naturalizzato disordine urbano corrisponde la retorica di una prodigiosa quanto prolifica inventiva progettuale, dove la singolare opera di architettura si dà come un’invenzione anarcoide e disobbediente.
Come tornare a conciliare l’inclinazione alla rivolta individualistica – un tratto distintivo di molte ricerche artistiche – con l’adesione a un insieme, a un corpo collettivo? Come riabilitare l’urgenza di praticare l’indisciplina della sperimentazione individuale con la ricerca di una armonia collettiva?
Se l’architettura è la realtà che più di altre interviene concretamente nel definire il significato dei luoghi, la rivolta individualistica ha bisogno di trovare un terreno di rivendicazione comune. Come affermava Albert Camus ne L’uomo in rivolta, “mi rivolto, dunque siamo”. L’io trascende se stesso nel noi e nell’insieme sociale e ambientale trova orizzonte e direzione.
Allora, può essere ribelle un’architettura che riabilita l’antico? Che echeggia la memoria di orizzonti remoti nel tempo? Lo è nella misura in cui dice no al primato di una funzione solo meccanicistica – che a tutto sovraintende e dà conto di ogni cosa -, e dice sì alla coesistenza organica tra un agire tecnico e uno poetico, entrambi mossi dalla ricerca di una riconciliazione, felice e sentita come profondamente umana, tra le parti.
Se si vuole riallineare la potenza della Tecnica con la capacità di farsi carico di un orizzonte più grande di un interesse particolare, la questione ambientale va assunta seriamente, affrontandola solo se si ha il coraggio di ridurre la velocità del cambiamento o di orientarne la direzione. Allora la rivolta, contrariamente al proprio significato violento, ingiustamente rigettata tra le forme della distruzione a cui alcun “sì” si addice, può essere un modo per difendere un diritto alla quiete.
Sommario
Ai lettori / Rivolta
Testo di Davide Pagliarini
Editoriale / Una bella rivolta (e un tavolo deserto)
Testo di Davide Caselli
Crossing/ Geografie della rivolta
Incontro con Lucia Tozzi e Lucrezia Lo Bianco
A cura di Maria Claudia Peretti
900 lombardo / Immagine, permanenza, usura
Giuseppe Terragni, Novocomum, Como
Testo di Francesca Zanotto
Enciclopedia del saper fare / Antiretorica di Muzio
Giovanni Muzio, Ca’ Movina, Sirmione, 1937
Testo di Leone Carlo Ghoddousi
Fonti Archivistiche Archivio Giovanni e Lorenzo Muzio, Archivio privato Carlo Cisventi
Contemporaneo lombardo / Pensiero laterale
OASI Architects, La casa di Albate, Albate (Como), 2020
Testo di Marco Mazzola
Fotografie di Laura Cavelli
Officina / Ogni erba divien paglia
Da una conversazione con Carlo Micheletti e Giacomo Borella
Testo di Valentina Merz e Lara Monacelli Bani
Incontri ravvicinati / La casa di latta
Giuseppe Gambirasio, Casa popolare di alluminio, Calolziocorte (Lecco), 1966
Testo di Davide Pagliarini
Incontro con i testimoni a cura di Michela Facchinetti
Disegni e fotografie d’archivio Archivio Gambirasio
Fotografie a colori di Luca Bosco
Land / Sovvertire la “vasca”
L’esperienza di Campo Urbano a Como, 1969
Testo di Giovanni Comoglio
Fotografia / Un primo appuntamento con Gaia
Testo di Elena Turetti
Fotografie di Giorgio Agazzi
La città rimossa / Lento fluire fuori dagli argini
Il complesso degli ex Mulini di Gurone, Malnate (Varese)
Testo di Francesca Gotti
Fotografie di Giovanni Emilio Galanello
Wunderkammer
Trattato del Ribelle, Ernst Jünger
La vita agra, Carlo Lizzani
Natura e società. Scritti di geografia sovversiva, Elisée Reclus
L’atelier come progetto. Parole e riflessioni di un collettivo militante, Harquitectes
Agitatevi – Call for Artists Cheap 2023, cheapfestival
A cura di Michela Facchinetti