ARK 41

INTIMITA'

MARZO 2022

Comitato Scientifico

Matteo Agnoletto, Gianenrico Bernasconi, Federico Bucci, Juan Calatrava, Andrea Canziani, Franco Farinelli, Imma Forino, Silvia Loddo, Renata Meazza, Sara Protasoni, Massimiliano Savorra, Annalisa Viati Navone

Direttore

Davide Pagliarini

Comitato di Redazione

Francesca Acerboni, Michela Bassanelli, Giovanni Comoglio, Michela Facchinetti, Francesca Gotti, Jacopo Leveratto, Marco Mazzola, Valentina Merz, Lara Monacelli Bani, Maria Claudia Peretti, Elena Turetti

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Abstract

L’intimità è una condizione primaria dell’esistenza. La si abbandona per farvi continuamente ritorno. È nell’intimità che si custodiscono l’insieme di oggetti e simboli che definiscono l’identità.
Oltre ad essere un rifugio per gli affetti, l’intimità è una dimensione privata e confidenziale in cui esprimere e condividere le inquietudini dell’animo, un “posto delle fragole” ricordato nel corso di un viaggio, nell’abitacolo di un’automobile.

È sufficiente un involucro di pochi centimetri di spessore – la fusoliera di una caravan, uno shelter o una navicella – a separarci dagli elementi, offrendoci un ambiente dove rivolgersi a sé stessi e alle relazioni più riservate.
Non vi è intimità senza segretezza, limiti e confini. Un luogo eletto a rifugio – dove lavorare, viaggiare, amarsi, riposare -, è la realtà necessaria al suo venire in essere.
Opposta all’intimità e sua irriducibile negazione è l’estraneità.

Nella contemporaneità, dominata dall’esperienza digitale, un nuovo ordine sociale, democratizzando i legami, li rende duttili e cangianti, trasformando, nelle forme più sottilmente repressive, le persone in cose a cui, rimosso ogni pudore residuo, la ridefinizione dell’intimità partecipa. All’eros, la società contemporanea, atomizzata nella rarefatta solitudine digitale, contrappone innumerevoli immagini, espressioni di una intimità seduttiva ed estetizzante.

L’intimità come esposizione democratica del sé non riflette più un territorio politico, ma si fa espressione di statuti ibridi. Una mobilità a cui non corrisponde più la continuità di un progetto esistenziale. Non avere per essere, quando è proprio il circondarsi di costellazioni di oggetti “a reaction poetique” a definirci.
Dove cercare un’intimità che possa ancora dirsi luogo di significati? Oltre che nel raffinato contegno di stanze domestiche, nei rifugi di senza fissa dimora, negli shelters di viaggiatori, per necessità o per scelta. In abitacoli e navicelle che per via delle loro dimensioni obbligano a prossimità assolute, a intimità radicali.

Sommario

Ai lettori / Intimità

Testo di Davide Pagliarini

 

Editoriale / Lo spazio-tempo dell’intimità

Testo di Marita Rampazi

 

Crossing / Frammenti di intimità

Incontro con Anna Barbara e Lara Sappa
A cura di Maria Claudia Peretti

 

900 lombardo / Paesaggi interni, angoli intimi e scorci visivi

Vico Magistretti, Casa Muggia, Barzana (Bergamo), 1972-73
Testo di Michela Bassanelli
Disegni d’archivio Fondazione Vico Magistretti

 

Enciclopedia del saper fare / Diritto alla leggerezza

Roberto Menghi, Guscio, 1967
Studio Nizzoli Sistemi, Caravan Laverda Serie Blu, 1972-74
Testo di Davide Pagliarini e Giovanni Comoglio

 

Contemporaneo lombardo / La consistenza del vuoto

LAST – Stefano Larotonda con Andrea Tregnago, Underground patio, Rovagnate (Lecco), 2021
Testo di Marco Mazzola
Fotografie di Marco Cappelletti

 

Officina / Di lignee radici erranti

Il legno e l’intimità
Testo di Valentina Merz e Lara Monacelli Bani

 

Incontri ravvicinati / Abitare un cristallo

Giuseppe (Pino) Pizzigoni, Casa Nani, Sant’Alberto, Parre (Bergamo), 1963-65
Testo di Davide Pagliarini
Fotografie di Gianluca Gelmini
Incontro con i testimoni a cura di Michela Facchinetti

 

Land / Freud in montagna

Tra psicoanalisi, lettere e famiglia
Testi di Francesca Acerboni e Federica Del Medico

 

Fotografia / L’eloquenza del fare

Tre architetture domestiche di Umberto Riva
Testo di Elena Turetti
Fotografie di Alba Deangelis

 

La città rimossa / Il corpo come rifugio

Il sistema di accoglienza diffuso della Cooperativa K-Pax a Breno, Valle Camonica
Testo di Francesca Gotti
Fotografie di Giovanni Emilio Galanello

 

Wunderkammer

L’Hotel, Sophie Calle

Nomadland, Chloé Zhao

Soglie. La cultura occidentale di porta in porta, Óscar Martínez

Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni, Cristian Chironi

Stringimi forte, Mathieu Amalric

A cura di Michela Facchinetti

 

Lemmario

A cura di Davide Pagliarini